La prevenzione della sindrome influenzale e dell’influenza può essere attuata mediante l’adozione di misure non farmacologiche, le quali comprendono quelle norme igieniche che riducono il rischio di trasmissione degli agenti virali; il contagio avviene tramite le goccioline di saliva emesse con gli starnuti o la tosse, o per contatto con mani o superfici contaminate da secrezioni respiratorie: il rispetto di norme igieniche elementari costituisce quindi una importante forma di prevenzione. L’ECDC (European Center for Desease Prevention and Control) raccomanda, a tale scopo le seguenti azioni:
– lavaggio delle mani. Utilizzare acqua e sapone; in loro assenza si possono adoperare formulazioni in gel alcolici.
Per effettuare un efficace e igienico lavaggio delle mani è utile:
– Utilizzare sapone liquido e acqua corrente calda. Il sapone liquido è da preferire rispetto alla saponetta in quanto quest’ultima presenta una superficie esposta all’aria, con possibile contaminazione dei germi.
– Applicare il sapone su entrambi i palmi delle mani, strofinare accuratamente facendo particolare attenzione agli spazi al di sotto delle unghie e tra le dita.
– Risciacquare abbondantemente con acqua corrente.
– Asciugare le mani possibilmente con carta monouso o con un dispositivo ad aria calda.
– Non toccare rubinetti o maniglie con le mani appena lavate ma utilizzare una salviettina pulita, meglio usa e getta.
E’ altrettanto importante sottolineare quando lavare le mani:
– prima della preparazione e del consumo di cibi
– dopo essersi recati alla toilette
– dopo avere tossito o starnutito
– dopo essersi soffiati il naso
– dopo contatti con superfici potenzialmente contaminate (maniglie, corrimani, tastiere etc.)
Utile ricordare l’importanza di tale gesto: infatti, il lavaggio delle mani è pratica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche in ambiente ospedaliero.
– Coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce utilizzando dei fazzoletti (preferibilmente monouso) e successivamente lavarsi le mani.
– Mantenere condizioni ambientali ottimali nei locali in cui si vive, evitando il fumo, areando spesso gli ambienti e mantenendo una corretta temperatura e umidità, in modo da favorire la giusta umidificazione delle vie respiratorie.
– Non condividere le stesse stoviglie per bere o mangiare.
– Rimanere a casa (isolamento volontario) in occasione di malattie respiratorie febbrili specialmente in fase iniziale.
– Utilizzare mascherine protettive da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambiente ospedaliero.
La prevenzione farmacologica dell’influenza può essere effettuata tramite vaccini; tali vaccini risultano inefficaci nei confronti delle sindromi influenzali sostenute da virus diversi da quelli influenzali, come il virus respiratorio sinciziale e i virus parainfluenzali. La composizione del vaccino antinfluenzale è stabilita ogni anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla base di studi di sorveglianza riguardanti le caratteristiche dei virus influenzali delle ultime stagioni. I vaccini attualmente disponibili in Italia sono tutti vaccini inattivati i quali non contengono particelle virali vive, tranne un vaccino antinfluenzale costituito da virus attenuati, da somministrare per via nasale. I vaccini inattivati sono:
-vaccino split. Costituito da virioni frammentati il cui involucro proteico è stato rotto da particolari sostanze.
-vaccino a subunità. Contiene soltanto le glicoproteine di superficie (emoaggiutinina e neuraminidasi).
-vaccino adiuvato. Contiene antigeni di superficie emulsionati ad adiuvante oleoso.
-vaccino intradermico. Vaccino split che consente, con una siringa preconfezionata, di inoculare nel derma una dose concentrata (0,1 ml).
La vaccinazione, oltre a rappresentare un cardine nella prevenzione dell’influenza con un’efficacia del 70% circa, riveste un ruolo significativo nel prevenire le complicanze ad essa riconducibili.