Smartphone e App: non tutti i mali vengono per nuocere? Rimanere sempre connessi sembrerebbe non essere sempre dannoso, anzi. In alcuni casi potrebbe far bene. Secondo un pool di ricercatori della Western Sydney University di Campbelltown (Australia), infatti, alcune App potrebbero aiutare a contrastare la depressione lieve o moderata. I benefici potrebbero essere molteplici: fornire al paziente trattamenti accessibili all’istante e fruibili in qualsiasi momento ne dovesse sentire la necessità,e ridurre in maniera importante l’onere economico di questo disturbo.
Le tecnologie digitali potrebbero rappresentare una soluzione integrativa nuova e valida nella cura delle depressioni lievi e moderate, grazie all’ampia diffusione degli smartphone sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo e alla crescita continua dell’accessibilità a internet. Gli smartphone, attraverso la creazione di App specifiche, facilmente scaricabili sul cellulare, potrebbero infatti trasformarsi in dispositivi in grado di erogare servizi in tempo reale, efficaci ed economici, per la cura di alcune patologie, in questo caso specifico per la depressione lieve e moderata.
La ricerca
Il team della Western Sydney University di Campbelltown ha svolto una meta-analisi analizzando 18 diversi studi scientifici riguardanti 22 diverse App relative al trattamento dei disturbi della salute mentale, per un totale di 3.414 persone coinvolte (età 18-59 anni di entrambi i sessi).
Al termine dell’analisi i ricercatori sono giunti alla conclusione che:
- le App potrebbero essere in grado di ridurre significativamente i sintomi depressivi nei pazienti affetti da depressione lieve o moderata
- i dispositivi smartphone possono rappresentare un promettente strumento di autogestione per la depressione
- le future ricerche dovrebbero indagare in profondità su quali sono gli aspetti di queste tecnologie che producono maggiori benefici e per quali popolazioni sono più efficaci.
