La celiachia interessa circa l’1% della popolazione generale e colpisce 3 volte di più le donne rispetto agli uomini. È una malattia subdola, a volte non facile da scoprire. Ma con la quale bisogna imparare a convivere.
Celiachia, i sintomi
Sono estremamente variabili per sede ed intensità. Nella cosiddetta forma classica di malattia celiaca (frequente in età pediatrica) dominano i sintomi e segni da malassorbimento che consistono in episodi di diarrea maleodorante (per presenza di grassi nelle feci), meteorismo (addome gonfio) anche marcato, con dolori addominali crampiformi e scarso accrescimento.
Sempre più frequentemente la celiachia si manifesta in età adulta con sintomi extra-intestinali quali:
• anemia da carenza di ferro
• osteoporosi
• debolezza muscolare
• disturbi della fertilità e ripetuti aborti spontanei
• alterazioni della coagulazione
• afte orali
• alopecia (negli adulti)
• parestesie delle estremità (formicolio a livello delle mani e dei piedi)
• convulsioni
Spesso i sintomi sono poco evidenti e la diagnosi corretta richiede anni.
Celiachia, impariamo a conviverci
È una malattia permanente su base infiammatoria dell’intestino tenue caratterizzata dalla distruzione della mucosa di questo tratto intestinale. È causata da una reazione autoimmune scatenata dal glutine, la frazione proteica alcol-solubile di alcuni cereali quali grano, orzo, segale. Molti sono gli alimenti che contengono questi cereali, tra i più diffusi pane, pizza, pasta, biscotti. Nelle persone geneticamente predisposte, le cellule del sistema immunitario attivate dall’esposizione al glutine attaccano la mucosa dell’intestino tenue, arrivando a distruggere i delicati villi che sono le strutture responsabili dell’assorbimento di nutrienti e minerali.
Questo danno determina nei casi più gravi una sindrome da malassorbimento e uno stato di malnutrizione.
In realtà i sintomi con cui la celiachia si manifesta possono essere molteplici, a carico di diversi organi e sistemi dell’organismo umano e di severità variabile. La malattia può esordire a qualsiasi età, anche negli anziani, ma non sono ancora noti i fattori che la scatenano, dopo anni di tolleranza al glutine. L’unico trattamento attualmente disponibile per ottenere la remissione dei sintomi e la prevenzione della complicanze della malattia è la completa e permanente eliminazione del glutine dalla dieta.
Nei soggetti ad alto rischio di celiachia, per familiarità, sintomi o per la presenza di una malattia frequentemente associata, il primo esame che viene eseguito, ricorrendo ad un semplice prelievo di sangue, è il dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi.
Celiachia, diagnosi e terapia
Diagnosi
Nei soggetti ad alto rischio di celiachia, per familiarità, sintomi o per la presenza di una malattia frequentemente associata, il primo esame che viene eseguito, ricorrendo ad un semplice prelievo di sangue, è il dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi. I pazienti con anticorpi positivi sono inviati, per la conferma diagnostica, all’esecuzione della biopsia della mucosa dell’intestino tenue che documenti un appiattimento (scomparsa) dei villi intestinali. La biopsia viene realizzata nel corso di una esofago-gastroduodenoscopia.
Terapia
L’unica terapia attualmente disponibile è la completa e permanente esclusione dalla dieta di tutte le possibili fonti di glutine, anche quelle nascoste (il glutine può essere presente negli alimenti in scatola, nelle salse e nelle zuppe confezionate, ma anche nei cosmetici e nelle medicine). Normalmente la dieta priva di glutine (gluten-free) provoca una rapida scomparsa dei sintomi e la remissione dell’atrofia dei villi della mucosa duodenale. Seguire una dieta senza glutine è necessario per prevenire eventuali complicanze.
Fonti:
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=dossier&p=dadossier&id=22
https://www.facebook.com/docgenerici/photos/a.292307867589116.1073741856.176463392506898/292307870922449/?type=3&theater