Quante ne abbiamo sentite dire sulla frutta? Mangiata a fine pasto fermenta, provoca gonfiore, non aiuta a dimagrire e via discorrendo. Ebbene sappiate che sono tutte (o buona parte) credenze. A meno che non soffriate di qualche particolare patologia, la frutta fa sempre bene alla salute, per cui gustatela senza sensi di colpa. Fuori e a fine pasto.
Frutta vietata a fine pasto: da dove nasce la bufala
La bufala nasce da reali e particolari sintomatologie, che non appartengono, tuttavia, all’intero genere umano. Le persone che hanno particolari problematiche intestinali come colite ulcerosa, sindrome dell’intestino irritabile, meteorismo è meglio che consumino la frutta lontana dai pasti. Questo perché alcune componenti della frutta, come fibre e oligosaccaridi, possono rallentare, anche se in misura modesta, il transito del cibo attraverso il tratto gastrointestinale, dar luogo a processi di fermentazione e creare un accumulo di gas nell’intestino con conseguente sensazione di gonfiore.
Il consiglio vale dunque solo per le persone che soffrono di tali disturbi. In generale, se si escludono queste condizioni, non si riscontrano fastidi dopo aver ingerito la frutta a fine pasto.
I vantaggi (invece) di mangiare la frutta a fine pasto
- Consumare la frutta alla fine del pasto fa sì che gli zuccheri che contiene vengano rilasciati nel sangue più lentamente di quando si mangia la stessa frutta a digiuno. L’innalzamento rapido dei livelli di zucchero nel sangue è, in generale, da evitare, perché induce una rapida risposta ormonale (insulina – glucagone), che causa a sua volta un rapido ritorno del senso di fame.
- L’acidità della frutta e alcune vitamine al suo interno (vitamina C) possono facilitare l’assorbimento del ferro contenuto nelle verdure e negli alimenti di origine vegetale.
- Grazie ai suoi componenti antiossidanti, accompagna il cibo nella digestione proteggendolo dai danni ossidativi.
- Il suo sapore acidulo dà all’organismo il segnale di fine pasto.