Ascoltare musica “allegra” aumenta la creatività poiché facilita il pensiero divergente

La musica “felice” potrebbe essere un vero e proprio interruttore della creatività e aiutare a trovare soluzioni altrimenti irraggiungibili rimanendo immersi nel silenzio. Provate a pensare a come vi sentite quando ascoltate musica allegra o un brano triste o, peggio ancora, angosciante. Ecco, questo sembrerebbe influire anche sul lavoro.
La musica allegra, infatti, sembra rendere il pensiero più flessibile e creativo. In più favorisce il pensiero divergente, ossia quello che consente di trovare soluzioni alternative e non convenzionali per far fronte ad un problema. Lo dimostra un esperimento condotto dalla Radboud University di Nimega, in Olanda, in collaborazione con la University of Technology Sydney in Australia e pubblicato sulla rivista Plos One.

La ricerca

Che la musica fosse in grado di potenziare alcune abilità cognitive era informazione già nota agli scienziati. Ma fino ad oggi non era ancora stato esplorato in maniera strutturata il legame tra musica e creatività.
Questo progetto, infatti, è il primo a verificare sperimentalmente se ascoltare determinati tipi di musica, rispetto a una condizione di controllo del silenzio, faciliti la cognizione creativa. Inoltre, sono state manipolate strutturalmente la valenza e l’eccitazione della musica, esponendo anche i partecipanti all’estratto musicale mentre svolgono il compito di creatività e non prima di eseguire il compito di creatività.
Gli autori hanno quindi deciso di approfondire l’azione di diversi generi musicali, scegliendone quattro (di musica classica) in base alla loro valenza emotiva: un brano calmo, un brano triste, una melodia allegra, una musica che genera ansia e l’assenza di musica.
I brani musicali selezionati erano stati convalidati da precedenti ricerche per promuovere un particolare stato d’animo, in particolare:

  • calmo (valenza positiva, bassa eccitazione)
  • felice (valenza positiva, alto eccitamento)
  • triste (valenza negativa, bassa eccitazione)
  • ansioso (valenza negativa, alta eccitazione)
  • silenzio (nessuna induzione musicale).

Le 4 melodie e l’assenza di musica sono state sottoposte a 155 volontari mentre erano intenti a svolgere test cognitivi per valutare il loro grado di creatività, intesa come capacità di pensare in maniera divergente o convergente.

Pensiero divergente e convergente, quali sono le differenze?

Il pensiero divergente ha tra le sue caratteristiche quella di trovare soluzioni alternative e originali ai problemi, mentre in quello convergente prevale la logica.

I risultati

Le persone che hanno lavorato ascoltando musica felice hanno ottenuto risultati più brillanti e, di conseguenza, punteggi decisamente più alti degli altri, in particolare rispetto a chi si è “spremuto le meningi” in totale silenzio.
La scoperta potrebbe avere diverse applicazioni nel mondo del lavoro e aprire la strada a nuovi studi per valutare come le musiche di sottofondo possano potenziare le performance negli ambienti di lavoro o anche nelle aule scolastiche.
Fonte: http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0182210#abstract0