Secondo una ricerca condotta dalla Stanford University e pubblicata sulla rivista Science, in futuro potrebbe essere possibile disattivare alcune cellule cerebrali, in particolare quelle dell’amigdala basolaterale, per diminuire la sofferenza delle persone malate senza esporle alla dipendenza da sostanze come gli oppioidi.
Gli scienziati, in questa ricerca sul dolore, sono partiti dai neuroni e dalle cellule dei nervi che per prime avvertono la sensazione di sofferenza, trasmettendola poi al cervello. Secondo i ricercatori, infatti, il dolore diventa emotivamente tale solo quando dai nervi raggiunge il cervello. L’obiettivo della ricerca, quindi, è stato quello di indagare quali fossero le cellule del cervello responsabili della sensazione di dolore.
La ricerca
La ricerca si è svolta su topi muniti di “miniscopio”, un minuscolo microscopio posizionato sulla testa per monitorarne l’attività cerebrale, in particolare nell’amigdala.
I topi sono poi stati indotti a percorrere un corridoio formato da tre corsie con altrettante temperature diverse. Nelle due laterali prevaleva il freddo e il caldo (come camminare a piedi nudi all’aperto d’estate e d’inverno) mentre quella centrale era caratterizzata da una temperatura moderata (il fastidio indotto era moderatamente doloroso ma non dannoso per i roditori).
In alcuni topi, ad un certo punto, sono state disattivate temporaneamente le cellule neuronali dell’amigdala basolaterale. Il risultato è stato chiaro. A differenza degli altri roditori che, trovando doloroso o sgradevole percorrere le corsie laterali, si concentravano in quella centrale, gli altri topi non mostravano alcuna reazione di fastidio per l’alta o la bassa temperatura e continuavano ad attraversare le corsie esterne.
I ricercatori hanno così confermato (per ora sui topi) che in presenza di sofferenza fisica si attivano alcuni neuroni presenti nella regione basolaterale della ghiandola cerebrale, mentre in caso di stimoli piacevoli rimangono silenti.
Il futuro
Secondo gli studiosi, disattivando i neuroni dell’amigdala basolaterale potrebbe essere possibile dare sollievo a chi soffre di dolore cronico, sostituendo così gli oppioidi, ad oggi trattamento molto utilizzato, che però può provocare dipendenza.
Fonte: Science