Introduzione
Cause
Sintomi e segni
Diagnosi
La raccolta di una dettagliata storia famigliare e l’esame clinico forniranno al medico specialista il sospetto di malattia di Huntingon; lo specialista potrà eventualmente prescrivere esami strumentali come RMN o TC cerebrale. La conferma diagnostica verrà effettuata con un test genetico, che indica la presenza di mutazione nel gene IT-15. E’ necessario che il soggetto sia indirizzato verso un centro specialistico per malattia di Huntingon, in modo da poter ricevere un adeguato supporto psicologico e una consulenza specialistica genetica. Il test genetico si effettua da un campione ematico; l’età minima richiesta per effettuare il test in una persona asintomatica è di 18 anni. L’esame permette di quantificare la lunghezza delle ripetizioni di triplette, e di fare inoltre previsioni sulla possibilità di sviluppare la Malattia di Huntington; tuttavia il test non è in grado di stabilire le tempistiche e il decorso della malattia: infatti soggetti positivi al test possono rimanere asintomatici per molto tempo e la malattia manifestarsi a distanza di molti anni. Solo per espansioni di triplette maggiori di 50 è possibile stabilire alcune correlazioni: infatti è accertato che più elevato è il numero di ripetizioni più precoce è l’esordio e più grave è la malattia, mentre per espansioni in numero minore di 50 non è possibile effettuare alcuna previsione. E’ possibile effettuare una diagnosi prenatale, in quanto il test può essere eseguito anche su villi coriali e liquido amniotico: in tal modo è possibile rintracciare un’eventuale espansione patologica della tripletta nel feto. In caso di fertilizzazione in vitro è possibile effettuare una diagnosi genetica pre-impianto, che consente il successivo impianto nell’utero degli embrioni che sono stati selezionati, cioè di quelli che non hanno ereditato, dal padre o dalla madre portatori di MH, la copia mutata del gene per la malattia, dando la possibilità di concepire un figlio non affetto da malattia di Huntington. L’effettuazione di alcuni di questi test potrebbe essere vietata in alcuni Paesi, nei quali esistono leggi per la tutela degli embrioni.
Terapia
Non esiste terapia risolutiva per la malattia di Huntington; esistono però numerosi farmaci in grado contrastare e controllare alcuni dei sintomi. La prescrizione farmacologica dovrebbe essere effettuata da neurologi esperti della malattia, poiché deve essere fatto un attento bilancio tra la risoluzione di alcuni sintomi e i possibili effetti collaterali; alcuni di questi farmaci possono infatti avere un effetto migliorativo di alcuni sintomi e contemporaneamente peggiorarne altri. Per curare la corea e le ipercinesie possono essere utilizzati alcuni antipsicotici (neurolettici); per l’ansia si utilizzano ansiolitici; per la depressione, l’apatia, e altri disturbi dell’umore, gli antidepressivi.