Pressione alta, cosa c'è da sapere

Facciamo chiarezza e sfatiamo i luoghi comuni. Quali rischi si corrono? A che età è bene cominciare a controllare la pressione? Ci sono cure naturali che funzionano? Che impatto ha lo stile di vita? Ecco cosa ci dicono gli esperti.
Nel nostro Paese sono circa 15 milioni le persone affette da ipertensione arteriosa, ma solo la metà ne è consapevole e, tra questi, il 50% ha valori pressori adeguatamente controllati. Si tratta del 50% degli uomini e del 40% delle donne nella fascia di età 35-74 anni. Controllare regolarmente la pressione e mantenerla a livelli raccomandati attraverso l’adozione di uno stile di vita sano ed assumendo specifiche terapie, laddove necessario, è quindi fondamentale.
 

I sintomi e i rischi

Spesso l’ipertensione arteriosa non causa disturbi evidenti e, per questo motivo, molte persone non sanno di essere ipertese, correndo così rischi gravi per la salute come la possibilità di manifestare eventi quali ictus, infarto e insufficienza renale.
Se, invece, l’ipertensione è presente da molto tempo, si possono manifestare alcuni sintomi come:

  • Mal di testa.
  • Visione offuscata o doppia.
  • Perdita di sangue dal naso.
  • Affanno.
  • Vertigini.

In questi casi è bene rivolgersi al proprio medico curante.
 

Come si previene l’ipertensione?

Principalmente con uno stile di vita sano. Alimentazione sana, attività fisica regolare e assenza di fumo sono i pilastri base per contrastare la pressione alta.
Un esempio? Le popolazioni che consumano molto sale nell’alimentazione quotidiana hanno valori di pressione arteriosa più elevati rispetto a coloro che ne usano meno; allo stesso modo, persone che hanno un peso più elevato rispetto al peso ideale presentano valori più elevati di pressione arteriosa.
Altri stili di vita che influenzano il valore della pressione arteriosa sono:

  • Abitudine al fumo;
  • consumo di alcol;
  • consumo di caffeina;
  • alimentazione troppo ricca di calorie, di grassi di origine animale (eccetto il pesce), di colesterolo e povera di fibre (scarsa quantità di verdura e frutta, cereali integrali e legumi);
  • consumo di pasti troppo abbondanti;
  • scarsa attività fisica;
  • sovrappeso.

A differenza di quanto generalmente si crede, l’aumento della pressione arteriosa con l’età non è fisiologico: è possibile mantenere per tutta la vita la pressione arteriosa a livelli ottimali seguendo comportamenti sani.
In casi limitati, invece, la pressione alta può essere causata dalla presenza di un’altra malattia; in questo caso si parla di ipertensione secondaria. Le malattie che possono provocare ipertensione secondaria sono:

  • malattie renali;
  • diabete;
  • malattie ormonali, come il Morbo di Cushing;
  • malattie del connettivo, come il lupus eritematoso sistemico.

 

Quali valori indicano una buona pressione arteriosa?

Indicativamente la pressione arteriosa va mantenuta, attraverso uno stile di vita sano, a livelli inferiori o uguali a 120 millimetri di mercurio (mmHg) per quanto riguarda la pressione sistolica (massima) e inferiori, o uguali, a 80mmHg per quanto riguarda la pressione diastolica (minima).
 

La pressione bassa è pericolosa?

Avere la pressione arteriosa anche molto al di sotto dei valori ottimali sopra indicati, se non sono presenti disturbi, non espone ad alcun rischio per la salute. Le popolazioni che vivono più a lungo sono quelle che hanno naturalmente valori di pressione arteriosa bassi.
 

Pressione alta, come si cura?

In primo luogo, adottando uno stile di vita sano. Se questo non dovesse bastare, il medico suggerirà la terapia farmacologica più adatta. Da evitare assolutamente, invece, i rimedi “della nonna” o le decisioni fai da te tipo:

  • “Uno spicchio d’aglio al giorno leva la pressione alta di torno”. Seppur sia stato dimostrato un modesto effetto antipertensivo, da solo non basta a curare una patologia rischiosa come l’ipertensione.
  • “Se prendo i farmaci posso mangiare tutto quello che voglio”. La prima cura per la pressione alta è lo stile di vita: alimentazione, sport, no fumo, no alcool. Senza contare che alcuni alimenti o integratori possono alterare l’efficacia dei farmaci. Cibi e bevande possono influire sull’effetto di un farmaco rendendolo inefficace, potenziandone gli effetti tossici o un particolare effetto collaterale, o addirittura possono creare effetti indesiderati anche gravi. Chi assume un medicinale deve, quindi, seguire attentamente le avvertenze contenute nel foglio illustrativo e le raccomandazioni del medico riguardo le modalità di assunzione del farmaco e le possibili interazioni con i cibi e le bevande nel corso del trattamento.

 
Fonti:
https://www.issalute.it/index.php/saluteaz-saz/i/660-ipertensione-arteriosa-pressione-alta#vivere-con
https://www.issalute.it/index.php/falsi-miti-e-bufale/i-farmaci/244-se-hai-la-pressione-alta-non-servono-farmaci-basta-mangiare-uno-spicchio-di-aglio-che-ti-passa