Sole sì o sole no? Fa male o fa bene? Mettere la crema solare sì, ma quanta, quando e ogni quanto tempo? Sono tutte domande per le quali non sempre abbiamo risposte certe ed è dunque facile sbagliare. Ma l’errore più comune è quello di pensare che basti stare all’ombra per proteggersi. O che attraverso i vestiti non passino le radiazioni. Ecco cosa c’è da sapere su uno degli errori più comuni in cui si incappa sotto al sole e che può danneggiare la salute.
I luoghi comuni da sfatare
- L’errore più frequente? Pensare che i raggi solari non attraversino gli abiti. Le radiazioni solari, invece, riescono ad attraversare con facilità molti tipi di tessuti, compreso quello dell’ombrellone, raggiungendo la pelle.
- Occhio all’effetto specchio. Uno studio clinico condotto negli Stati Uniti ha anche sottolineato che, poiché acqua e sabbia riflettono i raggi solari e quindi indirettamente colpiscono il corpo, a maggior ragione si rende necessaria anche sotto l’ombrellone l’applicazione di creme solari per tutelare al meglio la salute della pelle.
Sole sì
Non è un nemico in senso assoluto, anzi. Il sole è anche un grande alleato della salute:
- Sintetizza, grazie alle sue radiazioni, la vitamina D, importantissima per la salute dell’organismo.
- Migliora l’umore, facilitando il rilascio delle endorfine (“morfine endogene” cioè proteine prodotte dal cervello con attività simile alla morfina).
- Migliora la funzione barriera della pelle.
- Ha un effetto benefico sulle malattie della pelle come psoriasi, vitiligine, dermatite atopica, sclerodermia.
- Le radiazioni solari, inoltre, possono influenzare i bioritmi, aumentare le difese immunitarie e alleviare i dolori artritici.
Sole, attenzione a…
Non si deve pretendere di abbronzarsi in fretta. Per non danneggiare i tessuti (con una serie di effetti secondari anche gravi, nel tempo), l’esposizione deve essere graduale. Ecco perché:
- I raggi ultravioletti (UV) che abbronzano la pelle sono infatti radiazioni elettromagnetiche, potenzialmente dannose per la salute.
- Le radiazioni UV emesse dal sole sono di 3 tipi: radiazione UVA, UVB e UVC, a seconda della lunghezza d’onda associata, e quindi dell’energia (la più alta è quella degli UVC, la più bassa è quella degli UVA).
- Maggiore è l’energia della radiazione UV e maggiore è la sua capacità di produrre effetti dannosi.
- I raggi UVC, i più dannosi, sono per fortuna completamente filtrati dall’atmosfera e non raggiungono la superficie terrestre.
- I raggi UVA e i raggi UVB sono invece bloccati solo in parte dall’atmosfera e possono determinare sia l’abbronzatura che le scottature;
- i raggi UVA – che rappresentano il 95% della radiazione solare che arriva sulla Terra – pur avendo energia minore degli UVB penetrano nella pelle più profondamente e si ritiene che siano un fattore molto più influente per il foto-invecchiamento (invecchiamento cutaneo causato dal danno cronico provocato dai raggi ultravioletti), per le rughe e per i tumori della pelle.
Proteggersi dagli aspetti nocivi dei raggi solari
- Crema solare? È indispensabile e va applicata ogni 2 o 3 ore e ogni volta che ci si bagna.
- Da non dimenticare che i raggi solari non si lasciano fermare del tutto, oltre che dall’ombrellone, neanche dal cielo nuvoloso.
- È raccomandabile esporsi al sole, anche con la protezione solare, solo nelle ore meno calde quando il livello delle radiazioni UV è più basso, evitando così le ustioni solari, specie sulla pelle dei bambini. Se notate arrossamenti sulla pelle sappiate che è già troppo tardi, si è già preso troppo sole!
- La pelle resta danneggiata ogni volta che si verificano ustioni cutanee ed aumenta il rischio di cancro della pelle (melanoma).
- Occhi, incarnato e capelli (che costituiscono il cosiddetto fototipo) possono dirci molto su quanto siamo fragili o resistenti di fronte all’esposizione solare perché il colore della pelle incide sulla sua capacità di assorbire i raggi UV.
- Ogni tipologia di pelle richiede, quindi, un fattore protettivo adeguato. Se, ad esempio, si ha una carnagione molto chiara con lentiggini, occhi azzurri e capelli rossi bisogna utilizzare una fotoprotezione estrema; al contrario, pelle scura, occhi scuri e capelli neri necessitano, generalmente, di una fotoprotezione più bassa.