Per invecchiare bene e mantenere il cervello attivo e in forma anche dopo gli 80 anni, è importante avere buone relazioni sociali. È questa la conclusione di una ricerca del Cognitive Neurology and Alzheimer’s Disease Center della Northwestern University, pubblicato sulla rivista Plos One
A 80 anni come a 50, è possibile?
Il programma SuperAging della Northwestern University ha studiato alcuni individui di età superiore ai 80 anni (i cosiddetti SuperAgers) ma con capacità di memoria episodica almeno pari a quella di adulti di mezza età (con 20/30 anni in meno), per cercare di comprendere quali potessero essere i fattori chiave per le loro prestazioni eccezionali in termini di memoria.
La ricerca
Poiché il benessere psicologico è correlato positivamente con le prestazioni cognitive negli anziani, lo studio ha esaminato se alcuni aspetti del benessere psicologico che distinguono i SuperAger cognitivi dai loro coetanei della stessa età potessero svolgere un ruolo.
La ricerca ha coinvolto 31 SuperAger e 19 loro coetanei cognitivi di età media (circa 20/30 anni in meno). Ai partecipanti è stato sottoposto il Ryff Psychological Well-Being Scale, un questionario di valutazione del benessere psicologico che si basa su 42 item, per analizzare in particolare 6 aspetti: Autonomia, Relazioni interpersonali positive, Padronanza ambientale, Crescita personale, Scopo nella vita e Autoaccettazione.
I risultati
Lo studio ha evidenziato che i gruppi non differivano in base all’età, ma in base allo stile di vita. In particolare, gli ultraottantenni con performance cognitive particolarmente sviluppate (i SuperAgers) hanno ottenuto un punteggio molto alto alla voce relazioni interpersonali positive, rispetto ai loro coetanei meno performanti.
Anche rispetto ai coetanei cognitivamente di età media, i SuperAgers hanno dimostrato di avere maggiori livelli di relazioni positive con gli altri.
Mentre i SuperAgers e i loro coetanei cognitivi di media età hanno riportato livelli altrettanto elevati di benessere psicologico su più dimensioni, i SuperAgers hanno sostenuto maggiori livelli di relazioni sociali positive. Questa caratteristica psicologica potrebbe teoricamente avere una relazione biologica.
Fonte: http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0186413